Scritta da: Fiorenzo Bufalo
Des bras serrés autour de soi, ça soulage. On pourrait presque croire que ça va mieux quelquefois. Une minute d'air respirable.
Composta venerdì 4 marzo 2016
Des bras serrés autour de soi, ça soulage. On pourrait presque croire que ça va mieux quelquefois. Une minute d'air respirable.
Ciò che l'omosessualità ama come suo amante, sua patria, sua creazione, sua terra, non è il suo amante, è l'omosessualità.
Tutti gli uomini sono omosessuali in potenza, devono solo saperlo, imbattersi nell'incidente o nell'evidenza che glielo rivelerà.
Difficile non è raggiungere qualcosa, ma liberarsi dalla condizione in cui si è.
Le aveva telefonato. Le aveva detto che era come prima, che l'amava ancora.
Mani che conosco a quel modo che nessun altro può conoscerle.
Ci siamo solo noi ad apettare ancora; è l'attesa di sempre, l'antica attesa delle donne di tutti i paesi del mondo, che gli uomini tornino dalla guerra.
Recitare non significa aggiungere qualcosa al testo. Al contrario, si toglie qualcosa.
Ho ritrovato una fotografia di mio figlio ventenne.
È in California con le amiche Erica ed Elisabeth Lennard.
È magrissimo, sembra un ugandese, però bianco anche lui. Trovo che ha un sorriso arrogante, un'aria di scherno.
Vuol dare l'impressione trasandata di un giovane vagabondo. Si piace così, povero, con l'aria da povero, la goffaggine di un ragazzo magro.
È la fotografia che si avvicina di più a quella, mai scattata, della ragazza del traghetto.
Un giorno, ero già avanti negli anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo.
Si è presentato e mi ha detto: "La conosco da sempre. Tutti dicono che da giovane lei era bella, io sono venuto a dirle che la trovo più bella ora, preferisco il suo volto devastato a quello che aveva da giovane".
Penso spesso a un'immagine che solo io vedo ancora e di cui non ho mai parlato.
È sempre lì, fasciata di silenzio, e mi meraviglia. La prediligo fra tutte, in lei mi riconosco, m'incanto.