Scritta da: Maria Auriemma
in Frasi & Aforismi (Amore)
Con te non importava quante volte si andava via, si tornava, poi si restava e ripartiva ancora; con te era sempre e solo un nuovo arrivo ed inizio.
Composta martedì 22 settembre 2015
Con te non importava quante volte si andava via, si tornava, poi si restava e ripartiva ancora; con te era sempre e solo un nuovo arrivo ed inizio.
Ma sapete una cosa? Il problema sono io. La colpa è mia, mia e basta. Sono io a credere determinate cose, io a cambiar umore per ogni piccolo dettaglio. A volte anche assurdi. Se le persone mi parlano in un certo modo, più affettuoso, io ci credo. Se si distaccano, se son più freddi, lo stesso. Per colpa mia. Se mi si viene data qualche attenzione in più, più di un abbraccio dalla stessa persona, più di un bacio sulla fronte, sui capelli, se passa per la radio più di una volta la stessa canzone, lui la canta guardandomi, io ci credo. Credo ai dettagli. Io mi affeziono. Io inizio a pensare a quei piccoli gesti, di mattina, di pomeriggio, di sera. La colpa è soltanto mia, ci casco. La colpa è mia che so di affezionarmi subito alle persone, nonostante sappia già di sbatterci la testa. Nonostante sappia di farmi male. Nonostante tutto.
Nasce tutto dopo le 23.00. Ogni pensiero, lettera, poesia le nostalgie, la malinconia. Le mancanze, quelle non le combatti, non da sola. I messaggi, quelli che si scrivono con le lacrime agli occhi, quelli fin troppo veri e dolorosi per essere inviati. E crolli, eccome se crolli. Crolli, ti penti e si finisce per non dormire più.
Sei le cose che faccio, che dico, che sogno. Sei l'amore che hai e che non mi dai. Siamo divisi eppure ti cerco, ti trovo. Ti cerco correndo per le strade, in ogni angolo, nei posti in cui - non - siamo stati. Ti cerco tra i silenzi, tra la nostra lontananza. Ti cerco negli sguardi dei passanti e nessuno mi guarda come te. Allora inizio a cercarti tra le lettere, le canzoni, i ricordi. E fermandomi mi accorgo che solo in un posto posso ritrovarti: dentro di me.
Siamo quelli che passano le notti a parlare con qualcuno, ore ed ore con in mano il cellulare, a sorridere nonostante il sonno, nonostante la stanchezza, nonostante la pessima giornata a scuola, le interrogazioni, i brutti voti. Nonostante tutto. E forse non è la forma d'amore più bella? "Ho sonno e va tutto una merda. Ma fanculo, non rinuncio a parlar con te". Ci pensate mai che nei nostri letti, aggrovigliati, ci spogliamo di tutte le nostre emozioni? È la notte che ci frega. Si finisce per innamorarsene, qualche volta.
Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall'altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno, si ameranno, tanto, tanto da farci ancora l'amore.
Saranno proprio gli addii mancati, quelli non detti e urlati in faccia che ti faranno crollare. Gli "arrivederci" sono i saluti peggiori, come dire "continua ad andare avanti che magari un giorno ci rincontreremo". Saranno proprio quelli che ti porterai dietro per un'intera vita.
Ne ero così attratta che a tratti mi faceva dimenticare come si riprendesse a respirare.
Sfiorami, oltrepassando la pelle, oltre le costole. Arriva a trapassarmi il cuore e toccarmi quasi come ad accarezzarmi l'anima.
Abbiam perso troppe albe e tramonti, e troppe volte abbiam visto cieli spenti. Eppure bastava guardarci per dipingere insieme tutto ciò che avevamo perso nei nostri sguardi ormai troppo trasparenti.