Scritta da: Mariano Ciarletta
Tra i tanti consigli e le confuse voci, ho sempre ritrovato me stesso nei silenzi della vita.
Composta sabato 21 maggio 2016
Tra i tanti consigli e le confuse voci, ho sempre ritrovato me stesso nei silenzi della vita.
Fortunato è l'uomo che possiede la calma del pescatore, infatti, come i pesci verranno a lui con lentezza, così le gioie arriveranno all'uomo che le attende sulla spiaggia della vita.
Ognuno di noi ha uno specchio infranto in cui guardarsi e un riflesso di dolore pronto a sorridergli.
Grati dovremmo essere alle ferite della vita poiché, dopo una lacrima, i nostri animi saranno più forti, come fragili arbusti temprati dalla tempesta.
I consigli dati in amicizia sono ottimi, ma quelli dettati dalla solitudine sono infallibili.
E se un giorno le corde del tuo cuore non emetteranno nessun suono, non stupirti. Tornerà a cantare, come un usignolo, dopo la tempesta.
Il cuore è come un archivio, conserva la memoria della nostra vita vincolandoci ai dolori e alle gioie vissute.
Fortunati son gli amanti che imitano la filosofia del fiume, poiché, le sue acque, anche se separate da ostacoli, troveranno il modo di ricongiungersi ogni volta.
Cos'è il silenzio se non l'autentico farmaco del cuore?
Il pregiudizio è l'autentico aborto dell'intelletto.