Scrittore, umorista e aforista, nato lunedì 30 novembre 1835 a Florida (USA - Stati Uniti d'America), morto giovedì 21 aprile 1910 a Redding, Connecticut (USA - Stati Uniti d'America)
[...] Era tornato a casa come un figliol prodigo, traboccante di giubilo, aspettandosi di vedere tutti impazzire di gioia a causa del suo arrivo, e invece si era trovato di fronte a una gelida ripulsa, finendo in carcere. Le aspettative e i risultati differivano in misura così sconfinata che l'effetto era stato di completo stordimento; egli non riusciva a stabilire se la situazione fosse tragica o grottesca. Si sentiva come un uomo che, uscito beatamente all'aperto per godersi l'arcobaleno, fosse stato colpito dal fulmine.
Il potere che riesce a farsi ubbidire dall'amica di tutta una vita, e a imporle di tradire e disconoscere, sarà senz'altro ubbidito da altri per i quali sono in gioco il pane e la vita stessa e che, per giunta, non hanno legami di lealtà e di onore.
Sir Miles!, Dio mi benedica, avevo completamente dimenticato di essere cavaliere! Santo Cielo, come è straordinaria la memoria di questo ragazzo per quanto concerne i ghiribizzi e le bizzarre fantasticherie della sua follia! Quello che mi ha conferito è un titolo vuoto e pazzesco, eppure non sembra cosa da poco averlo meritato, poiché, secondo me, v'è più onore nell'essere ritenuto degno della nomina di cavaliere fantomatico in questo suo Regno dei Sogni e delle Ombre, che nell'essere giudicato abominevole abbastanza per divenire conte di qualche vero regno di questo mondo!
"La legge non consente a un minore di concludere un qualsiasi importante accordo o di avervi parte, mio buon sovrano, sostenendo che la sua intelligenza immatura non è in grado di tener testa al maturo senno e alle perfide astuzie degli adulti. Il demonio può comprare un fanciullo, se così vuole, e se il fanciullo è consenziente ma non inglese; in quest'ultimo caso il contratto sarebbe nullo e inefficace." "Sembra a me scortese, non cristiano e mal concepito il fatto che la legge inglese neghi agli Inglesi il privilegio di vendersi al demonio e di finire all'inferno!" gridò Tom, con sincera foga.
"Le mie sorelle? Oh, credi tu, mio Signore, che abbiano cameriere?" Il piccolo principe contemplò per un momento, con aria grave, il piccolo povero, poi disse: "E, di grazia, perché no? Chi le aiuta a spogliarsi, la sera? Chi le veste quando si alzano?" "Nessuno, Signore. Vorresti forse che si togliessero la veste e dormissero senza... come bestie?" "La veste! Ne hanno una soltanto?" "Ah, e bravo Signoria, che cosa potrebbero farsene di altre? Davvero non hanno due corpi per ciascuna!".
Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenticano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricordano dolorosamente.