Scritta da: uninvernomuto tumblr
Ho visto sguardi capaci di dire cose che le labbra non sono riuscite a pronunciare. Ad esempio "non andartene resta qui.
Composta giovedì 7 novembre 2013
Ho visto sguardi capaci di dire cose che le labbra non sono riuscite a pronunciare. Ad esempio "non andartene resta qui.
Mi sento di troppo. Chiedo troppo, troppo paranoica, troppo bisogno di sicurezze, certezze. Il continuo bisogno di essere ripresa, amata, considerata. Infondo ho bisogno solo di riempire gli spazi vuoti che mi hanno lasciata, con un disperato bisogno di essere protetta.
Non sopporto le persone che vanno a "momenti". Quelle sempre indecise. Quelle che un giorno dicono "mi manchi" e il giorno dopo non voglio nemmeno sentirti. I sentimenti non vanno a momenti. Le persone non sono degli interruttori, o ci sei o non ci sei.
C'è chi vive d'istanti,
chi invece distanti.
La mia è quel tipo di insicurezza di chi è stato ferito, una volta, due e anche tre dalla stessa persona. Quell'insicurezza che fa uscir fuori soltanto il peggio di te. Quella che non riesce a farti dire un complimento al ragazzo che ti piace, quell'insicurezza che ti porta sempre a dire "no vabbè, poi magari posso disturbare" e a quel punto non chiami, non scrivi a nessuno. Quasi come se io stessi sempre un gradino sotto rispetto a tutti gli altri. Quella che ad ogni complimento ricevuto dici "ma chi, io? No guarda stai sbagliando", come se io non meritassi mai niente. Sono soltanto un accumulo di tante piccole insicurezze da formare un groviglio di acidità. Ma quando si è così, come me, come si fa a piacersi? Come si fa ad apprezzarsi, a dirsi "io valgo"?
Ogni sguardo è un "mi manchi", "ho bisogno di te", "stringimi", "ci sono", abbracciami" di qualcuno. Detti in silenzio.
Non è solo la timidezza a farci perdere le occasioni. C'è anche il sentirsi costantemente insicuri, quell'insicurezza che intrappola la nostra vera personalità per poi far uscire l'opposto. C'è il "non sono abbastanza", il "non mi piaccio", "magari se fossi più magra". Disagi che ci frullano in testa e che poche persone riescono a percepire realmente, pensieri alle volte non veri ma che comunque ci portano a perdere. Perdere prima noi stessi e poi le occasioni.
Ci sono sguardi che sono amori molto più di altri, amori mai nati, consumati nel tempo, smarriti, persi in chissà dove.
Mi è sempre piaciuto il verbo sentire. Lui mi sentiva. Sentirlo addosso, con un abbraccio. Mi faceva sentire "bella". Sentirmi importante, giusta. Sentirlo ridere e fermare il tempo. Sentire la sua voce sussurrarmi "resta, abbracciami"... Mi sentivo. Con lui mi sentivo e basta.
Un minuto di silenzio per tutti quei messaggi chilometrici inviati, sprecati, per le persone sbagliate. A quelli invece non inviati alle persone giuste. Un minuto di silenzio alle lacrime consumate, le canzoni preferite dedicate e mai più riascoltate. Un minuto di silenzio per tutti quegli amori che "ne valeva la pena" ma si sono fermati, persi, interrotti al primo sguardo.