Una candelina in più sospesa nel giorno come pretesto di un incontro. Sembra non esser trascorso il tempo ma le ore nuove mi affiancano a te come allora; con te dormire sull'amore e sospirare il domani. Non strappare i petali di questo fiore, non andare e cercami ancora. Non ridere sei cieco? Non vedi come piange il mio sorriso?
Rosso e nero questo sentimento che avvolge la città illuminata. Strade sconosciute percorre la mia mano nella tua. È qui che vorrei avere radici, sotto questa terra che ogni giorno ti possiede. Vieni torniamo al nido sulla collina e lasciami con te.
Mi raggiungi? Io ti aspetto qui. So che arriverai, manca poco e dove mai potrebbero andare i miei passi? Sfuggi, lasci l'amaro e corri. Cosa è necessario se non quello sguardo nello specchio che mi lasci per addolcire la giornata in una tazzina senza fondo?
I profumi dell'oriente circondano le sagome incoscienti della loro audacia. Un'ebbrezza di rose sale alle narici e poi due baci si parlano quella notte come non mai.
Da lontano le luci dei pescatori sembrano lucciole smarrite riflesse sul mare. Fra infiniti granelli di sabbia, noi due vestiti di vento mangiamo la luna e beviamo la notte poiché già d'amore siamo sazi.
La fiera, la musica, i suoni... Canta una giostrina e si alza il sipario sulle marionette; non dimentico quel giorno, ti avevo con me e tu volevi solo me fra lo zucchero e i sapori.
È arrivato un treno che portava l'attesa, l'ultima fermata eri tu, tutto un mondo, tutta una vita. Ho capito l'amore quanto fa male dopo averti abbracciato perché ero arrivata e solo lì avrei voluto morire.
Fra i pini nel parco decifro il tuo dire, mentre abile il tuo tocco la mia bocca non fa più pensare. Si lacera il tempo e una lacrima di sudore giunge nel tuo limbo in fiore.