Scritta da: Michelle Cuoreribelle
Solo perché sto in silenzio e non dico nulla non vuol dire che non veda, ma semplicemente non me ne frega un cavolo.
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Solo perché sto in silenzio e non dico nulla non vuol dire che non veda, ma semplicemente non me ne frega un cavolo.
Quello che dà fastidio non è non avere il giusto riconoscimento, ma è vedere che chi lo prende non ha meriti, se non l'inganno.
Volevo solo dire che, in mondo fatto di pecore, non importa quanto tu valga, la gente seguirà solo la massa.
Mi porto il peso delle delusioni e la leggerezza dell'amore, cammino in questa strada fatta di incertezze e di cattiveria alla ricerca della via che mi condurrà ancora una volta alla speranza.
Per essere invidiati dovreste almeno avere qualcosa che gli altri non hanno, se non possedete nulla rilassatevi, non è invidia, è che state davvero sulle scatole.
Sono sempre disposta a fare opere buone, infatti lascio che tu ti renda artefice di ciò che mi appartiene.
Ormai leggo talmente tante di quelle cavolate che se non conoscessi le persone che le dicono potrei persino crederci per quanto sono convincenti.
Troppe ferite che sanguinano ancora bruciano, perché il sale delle delusioni viene gettato continuamente, vorrei solo si cicatrizzassero, anche se resterà il segno, ma almeno non faranno più male.
Lei forse era il dono che stavo aspettando, quell'alito di vento in una giornata afosa. Lei rinfrescava i miei pensieri con la sua allegria, lei era quel fiore giallo in un campo tutto verde, lei era l'essenza di ciò che Dio aveva creato, era il tutto era il niente, ma se l'amavi era il mondo, il tuo.
Forse è questo vivere: respirare emozioni senza toccarle.