in Frasi & Aforismi (Vita)
Vivere, morire: sono solo le conseguenze di ciò che abbiamo costruito. Quello che conta è costruire bene.
dal libro "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery
Vivere, morire: sono solo le conseguenze di ciò che abbiamo costruito. Quello che conta è costruire bene.
Tutti pensano che i bambini non sanno niente. Viene da chiedersi se i grandi sono mai stati bambini.
Nessuno di noi aveva più fame, ma è proprio questo il bello del momento dei dolci: tutta la loro raffinatezza si coglie solo quando non li mangiamo per placare la fame, solo quando l'orgia di dolcezza zuccherina non soddisfa un bisogno primario, ma ci ricopre il palato di tutta la benevolenza del mondo.
Il calvario non è lasciare quelli che ti amano, ma staccarsi da quelli che non ti amano.
Forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono.
In fin dei conti, gli adolescenti credono di diventare adulti scimmiottando adulti rimasti bambini che fuggono davanti alla vita.
La musica non è solo un piacere per le orecchie, come la gastronomia lo è per il palato e la pittura per gli occhi. Se la mattina ascolto un po' di musica è per un motivo molto banale: dare alla giornata la sua giusta intonazione.
Dove si trova la bellezza? Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire, oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa, sanno incastonare nell'attimo, una gemma di infinito?
Sarebbe molto meglio se potessimo condividere la nostra insicurezza, penetrare tutti insieme dentro noi stessi e dichiarare che i fagiolini e la vitamina C, pur nutrendo l'animale, non salvano la vita e non sostentano lo spirito.
Tutti noi non affrontiamo forse la vita come fosse un servizio militare, tirando avanti nell'attesa del congedo o della battaglia?