La nostra storia si divide in tre: un inizio, una parte centrale e una fine. E sebbene sia questo il naturale svolgimento di tutte le storie, non riesco ancora a credere che la nostra non continuerà in eterno. Penso a queste cose e, come al solito, mi torna in mente il periodo che abbiamo trascorso insieme. Mi ritrovo a rammentare com'è cominciata, perché quei ricordi sono tutto ciò che mi resta.
È identica a sei anni fa. So che non è vero... ma la lente attraverso cui la vedo me la mostra immutata. Per me avrà sempre ventun anni, e io ventitré.
Qualunque cosa ci avesse riservato il destino, mi immaginavo sdraiato a letto al suo fianco alla fine della giornata, mentre parlavamo e ridevamo stretti tra le braccia l'uno dell'altra. Non è chiedere troppo, giusto? Quando due persone si amano davvero. Lo pensavo anch'io.
Ti voglio bene. Te ne voglio tanto da spaventarmi. Era molto tempo che non provavo nulla di simile; mi ero quasi dimenticato di quanto possa essere importante avere un'altra persona. Non credo di poterti lasciar andare e dimenticare, e non lo voglio fare. E di sicuro non voglio che la nostra storia finisca qui.
Quell'uomo aveva suscitato in lei profondi sentimenti, sentimenti che credeva sepolti da tempo. Ma lo amava? Affrontò la domanda con circospezione, intimorita dalle conseguenze che poteva comportare ammettere una cosa del genere.
Garrett non te lo sto dicendo perché ti reputo come gli altri. Penso che tu sia l'opposto. E questo mi spaventa un po'. Perché se ti dicessi quanto mi stai a cuore... in un certo senso sarebbe come rivelarlo a ma stessa. E in questo modo mi esporrei al rischio di rimanere ferita un'altra volta.