Scritta da: NICOLA ROMANO
L'uomo è per sua natura sempre a caccia di conforto. Non diventiamo preda dello sconforto.
Composta mercoledì 15 aprile 2020
L'uomo è per sua natura sempre a caccia di conforto. Non diventiamo preda dello sconforto.
Il ruolo delle ciabatte in questo periodo è fondamentale. Ci infiliamo i piedi, la presa del computer, quella del cellulare e degli elettrodomestici. Il mestiere del pantofolaio non è mai stato così attuale.
"Dalle stelle alle stalle. Tutto fa brodo. Ai posteri l'ardua sentenza. Non ti regala niente nessuno"
Almeno in questo periodo evitiamo i luoghi comuni.
Oltre alle impronte digitali, non esistono due impronte della lingua uguali. Spesso non ci capiamo perché abbiamo lingue diverse. Affidiamoci al cuore per sicurezza.
Rivalutiamo l'importanza del balcone. Una semplice sporgenza ma nel contempo un compromesso architettonico che rende le mura domestiche meno strette ed il mondo esterno più vicino.
A volte ci sforziamo di dedicare le parole più belle a nostra madre per esprimerle tutto l’affetto che nutriamo per lei, quando poi in un grande abbraccio c’è già la più bella dedica che possa ricevere.
Il mondo ci osserva con la testa. Una madre ci guarda con il cuore.
Occorrono almeno duemila parole per descrivere cos'è l'amore. Basta la parola mamma per spiegare cos'è l'amore.
Cinque sono le dita della mano, cinque sono i sensi umani, cinque sono le linee del pentagramma musicale, cinque sono le lettere che compongono la parola più bella del mondo: mamma.
Temo di essere poco ambizioso. L'altro giorno ho buttato una monetina nel pozzo dei desideri, ma mi ha scagliato il resto.