Tutto ciò che detestiamo al di fuori di noi è in noi. Grande il sentimento che ci ghermisce. Si scaglia ovunque e in chiunque, tranne che in noi. Sentiamo verità, vediamo lealtà, troppo è l'ardire per riconoscerla. Meglio proiettare l ipocrisia e la viltà al altro, per proseguire nella nostra cecità, che culla i nostri cagionevoli piaceri seppellendone l anima. L'anima che ebbe un fulgido raggio che narrava ogni comprensione. Il pavido ne ricorda solo il dolore, poiché non ne sa leggere la trama, che parla della fugacità d ogni cosa, e l eterea esistenza dello spirito racchiudendo in se ogni mistico segreto. Impavido fu chi si trasformò in fonte di illuminazione. Egli non può essere ripagato con piagnistei di bimbo che ne occultano il dono. Giustifichiamo l amore che ci rende schiavi quando la nostra propensione è la libertà.
Molti credono che la ragione sia la capacità suprema di un individuo. L'istinto è per folli. Gente che non sa rendersi conto dei rischi. Così spiegano la propria vigliaccheria a se stessi e a gli altri. Mentre la ragione è strettamente connessa alla paura, e si abbarbica alle illusioni, l'istinto è puro coraggio connesso alla saggezza del tutto. Esso naviga nel vuoto alla ricerca del proprio essere, lo specchio che rifletterà la sua immagine. La trappola in cui cadono costantemente la chiamano razionalità.
Ciò che soltanto ora è visibile ai più, io lo scorsi molti anni prima. Piccole erano le mie mani per poterti afferrare saldamente. Debole ed insulsa era la mia voce, per far si che gli adulti mi dessero retta. Quel vortice nero che ti assorbiva lentamente avanzava ineluttabile. Cadesti nel eterno inganno di coloro che contrastano la propria natura, per cercare di essere una inezia come gli altri. Ora che quando ti guardo non ci sei, ora che sei andato a nasconderti in qualche angolo della tua anima, ora che le mie mani sono forti come poche, e la mia voce è possente quanto quella di un leone mi domando: è possibile risalire il vortice nero?
Margherita Fiore. Sarà capitato a molti di cercare di interpretare nella lettura di un fiore, staccandone i petali, le intenzioni amorose del proprio diletto. Una volta finiti i petali il fiore viene gettato via. Così è stato fatto con un cuore, e così questo cuore ha fatto col fiore. Nonostante chiunque sa che un fiore non può garantire la verità, ostinatamente cerchiamo di ottenerla. Utopia! Chiunque ne sia consapevole sa che con un fiore si può giocare per un po. Per poi gettarlo via.
Ci fu un tempo in cui tu fosti piccolo ed io ragazzo. Ci fu un tempo in cui entrambi fummo grandi. Ci fu un tempo in cui fosti vecchio ed io uomo. Ora c è un tempo che non è più il tuo. Ma noi continueremo a comunicare, sempre su piani differenti. Mai con le parole.
Ti svelerò il segreto! L'arcano della morte e della nascita. L uomo strinse un patto ai vertici più alti del eterno, prima di venire al mondo. Sarebbe morto nel momento culminante, e così fu. La Dea, il Fato, il Divino, avrebbero convogliato le circostanze favorevoli affinché tutto accadesse. Quando l uomo morì causò alla donna che portava in grembo suo figlio, tutte le paure e le angosce di questo mondo, che scatenarono in colui che portava in grembo una elettricità, così intensa che quasi gli ruppe le ossa. Il bimbo attraversò mondi multidimensionali, e quando venne al mondo, i suoi occhi poterono vedere aldilà delle apparenze. Le sue orecchie poterono sentire aldilà delle parole. Questo fu stabilito prima. Questo è il sacrificio dell uomo, ed il volere della Dea.
Incredibili coincidenze concentrò il fato in una fredda giornata di marzo, dove streghe e maghi preannunciavano la morte del sacro. Dando vita al nuovo mondo.