Scritta da: Oliviero Amandola
Ho difficoltà a dare consigli: ho nell'indole un modo di pensare invisibile.
Composta giovedì 2 marzo 2017
Ho difficoltà a dare consigli: ho nell'indole un modo di pensare invisibile.
E noi viviamo perché viviamo, perché qui siamo stati catapultati.
Poesia: saper tradurre il silenzio che ognuno di noi porta dentro e scriverlo sulle pareti del tempo.
Sempre più connessi, sempre più divisi.
Ogni bambino ha negli occhi l'infinito, la gentilezza è il loro linguaggio, il loro sorriso e le loro lacrime non si nascondono dietro una maschera. Nel loro vero amore c'è la libertà di sbagliare. Per quello che non sono come chi li costringe ad essere. Loro osano come gli aquiloni a raccogliere il vento, a diventare orizzonte per essere cielo e riva allo stesso tempo.
Per viaggiare bisogna conoscere la disciplina del vento, ti obbliga ad osservare le cose da un angolazione sempre diversa, ti obbliga ad avere fiducia in te stesso e ti fa lasciare alle spalle tutti i pregiudizi. È come essere drogati di quella gioia nella quale si nutre la solitudine. Infine, ci penseranno i ricordi che portiamo dentro alla fine di ogni viaggio a saper trasformare il bello di ogni paura affrontata.
La morte è poca cosa confronto al dolore: esso resta in silenzio, al margine di uno sguardo.
La vita è un seme che va coltivato giorno dopo giorno per crescere insieme.
Il silenzio narra la tranquillità del mondo, il silenzio canta il cantico della terra, ha la voce della pioggia, il sorriso del sole, ha l'eco del mare; il silenzio è l'anima della neve.
La neve non è che la rappresentazione in fiocchi dell'eternità.