L'acquazzone incessante, cominciato all'alba, aveva infierito sui gigli riducendoli a nudi steli e sparso foglie sull'asfalto e sui marciapiedi. Rivoli d'acqua correvano per le strade; nei campi da gioco e nei prati si allargavano grandi pozze. Andai a dormire con il sottofondo della pioggia che scrosciava sulle lastre di ardesia del tetto e, mentre la notte sfumava nella nebbia dell'aurora del sabato, feci un sogno orribile.
Tu non mi conoscevi quando ero agli inizi e non avevo idea di come sono davvero le persone. Quelle che hanno un potere assoluto su di te e che tu adori. Non avevo idea delle porcate in cui ti possono trascinare con le loro lusinghe. Dopo, non ti sentirai più quella di prima. Potrai far finta di niente, nascondere tutto sotto le assi del pavimento, ma è come il cuore rivelatore di Edgar Allan Poe, sempre presente. Non puoi parlarne con nessuno, nemmeno se ti tiene sveglio di notte. Non puoi dirlo nemmeno alla persona che ti è più cara, che hai quel cuore freddo e morto, nascosto sotto il pavimento e che è colpa tua se sta là sotto.