in Frasi & Aforismi (Vita)
"La vita è proprio questo," disse il Maestro. "Una serie di errori."
dal libro "Brida" di Paulo Coelho
"La vita è proprio questo," disse il Maestro. "Una serie di errori."
Tornò a guardare il cielo stellato, con lo spicchio di luna crescente - la sua preferita - che inondava di luce soave il luogo in cui si era trovata. Fu allora che ricomparve la sensazione che l'Infinito e l'Eternità procedessero tenendosi per mano, e che bastasse contemplare uno di essi - magari l'Universo senza limiti - per notare la presenza dell'altro: il tempo che non finisce mai, che non passa, che permane nel presente, dove sono custoditi i segreti della vita.
Veronika spinse la porta della sala di soggiorno, si avvicinò al pianoforte, aprì il coperchio e, con ogni sua forza, affondò le mani sulla tastiera. Si sprigionò un accordo folle, sconnesso, irritante, che echeggiò nell'ambiente vuoto rimbalzò sulle pareti e tornò alle sue orecchie sotto forma di un rumore acuto, che sembrava graffiarle l'anima. Ma, in quel momento, era proprio quello il miglior ritratto del suo intimo.
Veronika aveva aperto le porte del proprio inferno personale. Odiava l'amore che le era stato dato, perché non chiedeva nulla in cambio: e questo era assurdo, irreale, andava contro ogni legge di natura.
Aveva sprecato la parte migliore delle sue energie, tentando di essere all'altezza dell'immagine di sé che si era creata nella mente.
La follia è l'incapacità di comunicare le tue idee. È come se fossi in un paese straniero: vedi tutto, comprendi tutto quello che succede intorno a te, ma sei incapace di spiegarti e di essere aiutata, perché non capisci la lingua.
Non si apprende niente di quanto ti viene raccontato, devi scoprirlo da solo.
Aveva sacrificato molti desideri affinché i suoi genitori continuassero ad amarla come quando era bambina, pur sapendo che il vero amore si modifica con il tempo, cresce e scopre nuove forme in cui esprimersi.
Un gruppo di saggi si riunì in un castello ad Akbar, per discutere dell'opera di Dio. Volevano scoprire perché la creazione dell'uomo era stata lasciata per il sesto giorno.
"Egli pensava di organizzare bene l'Universo, in modo che potessimo avere tutte le meraviglie a nostra disposizione," disse uno.
"Egli volle prima fare alcune prove con gli animali, in modo da non commettere gli stessi errori con noi, " sostenne un altro.
Intervenne all'incontro un saggio ebreo. Gli fu comunicato il tema della discussione: "Secondo la sua opinione, perché Dio lasciò la creazione dell'uomo per l'ultimo giorno?"
"Molto semplice," commentò il saggio. "Per darci la possibilità, quando fossimo colti dall'orgoglio, di riflettere: perfino una semplice zanzara ebbe la priorità su di noi nel lavoro divino."
Studiamo quello che osserviamo ma ciò che vediamo non sempre esiste.