A volte è una questione di attimi. Un pensiero improvviso, una immagine casuale, un filmato apparso su uno schermo o una semplice associazione di idee. È in quei momenti che accade. Ci accorgiamo di voler sapere. Scopriamo di avere un impellente bisogno che prima non esisteva. E lo assecondiamo.
Oggi il catalogo Ikea è il testo più letto al mondo. Dopo la Bibbia. Se possiamo credere che Dio creò il mondo, sappiamo con certezza che Ingvar Kamprad lo arredò.
È il potere evocativo della musica. È sempre stato così. Trattiene l'essenza dei ricordi. E al suo ascolto la rilascia. L'infanzia una volta persa non si può ricomprare. Allora per tutta la vita cerchiamo tutto ciò che la ricopriva: i suoi odori, i suoi sapori, i suoi colori. E i suoi suoni.
La sofferenza era uno stato di grazia. Amavamo soffrire. Volevamo essere poetici. Cercavamo nuove forme di romanticismo, lontane dalla melassa degli stereotipi. Più struggenti. La sofferenza era bella. Era cinematografica. Ci portava al centro del palco.