La sensibilità è una forma di intelligenza, è inutile cercare di spiegarla a chi non sa nemmeno usarla.
Composta mercoledì 13 febbraio 2019
La sensibilità è una forma di intelligenza, è inutile cercare di spiegarla a chi non sa nemmeno usarla.
A volte conosci delle persone che ti sembra che accettino le critiche, ma poi ti rendi conto che a loro piace farle ma non subirle.
I soldi servono a stare bene, l'esperienza a diventare saggi, ma quello che ci rende davvero ricchi è l'umiltà.
Sei come un'onda che si infrange sugli scogli: mi destabilizzi la mente.
Non siate superficiali. Fatti, dimostrazioni, parole. Nulla è scontato. Nemmeno il più piccolo e apparentemente insignificante dei gesti.
Con il tempo sto imparando a valutare le persone a quanto mi cercano, non a quanto mi mancano. A mancarci siamo bravi tutti, è a cercarci che siamo poveri.
La vera trasparenza non è dell'abito, ma dell'anima.
Aprire la mente potrebbe essere più salutare che aprire la bocca.
La peste ha messo l'uomo l'uno contro l'altro, il Covid non è da meno. La storia rimane storia, ma non insegna.
A volte, anzi troppe volte, mi chiedo: perché questa cattiveria gratuita verso i nostri simili? Perché trovare gente permalosa, ignorante? Eppure non costa molto essere più umili, e umani soprattutto. Forse è per quello che amo di più gli animali, perché mi danno quello che un essere umano non riesce a dare: onestà, non vittimismo! Umiltà, e non cattiveria, gli animali non sono invidiosi a tal punto da fare del male. Dovrò farmene una ragione? Mai e poi mai.