Scritta da: Sabrina Mori
Quando il gelo attraversa le ossa, la neve non è altro che candida sabbia.
Composta martedì 16 gennaio 2018
Quando il gelo attraversa le ossa, la neve non è altro che candida sabbia.
Il ricordo sopravvive a qualsiasi legge temporale. Un "addio" si tramuta in "arrivederci" nel cuore di chi ama e a sua volta è stato amato.
È una vita al confine la mia. Costantemente in cerca del mio baricentro, annaspo in questo grigiore che mi fa desiderare di cadere.
Abitava in una casa sulle sponde dello specchio dell'acqua del lago, che quasi fosse il portale verso un'altra dimensione, la trasportava laddove le lancette dell'orologio si sono inchinate al naturale scorrere degli avvenimenti; dove l'ulular del vento nelle gelide notti d'inverno si tramuta nel melodioso sussurro delle brezza d'estate; dove ogni lacrima è una goccia di rugiada ed ogni sorriso un romantico tramonto.
Frammenti di ricordi cullati dalle cristalline acque del pensiero, macerie di speranze spezzate dal bagliore del sole.
Guardami negli occhi,
afferra la mia anima,
contempla il mio destino.
Nata nella terra dove il calore del sole lascia il posto al gelo della notte, la ragazza dagli occhi acquamarina non conosceva inverni né estati, viveva sospesa ai confini tra realtà ed immaginazione.
Come fosse l'ombra di se stessa usava farsi chiamare "Lei", prigioniera di un'invisibile forza, che giorno dopo giorno l'attirava sempre più verso il suo gelido abbraccio.
Attendeva il giorno in cui il gelo dell'inverno avrebbe lasciato il posto al tepore del sole d'estate e le stagioni del suo cuore avrebbero ripreso il loro naturale ritmo.
Parole ghiacciate nella memoria di coloro dall'animo puro; lacrime invisibili fermate nel tempio del tempo; occhi serrati come il sipario alla fine di una recita.