Clov: "Tu credi nella vita futura?"
Hamm: "La mia lo è sempre stata".
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Clov: "Tu credi nella vita futura?"
Hamm: "La mia lo è sempre stata".
Che disastro, i ricordi. Non bisogna pensare a certe cose, a quelle che ci stanno a cuore, o piuttosto bisogna pensarci, perché altrimenti si rischia di ritrovarle, nella memoria, a poco a poco. Cioè bisogna pensarci per un po', giusto un po', tutti i giorni e parecchie volte al giorno, fino a che non le ricopra un inesorabile strato di melma.
Posso solo evadere con le palpebre serrate.
Le conosco quelle piccole frasi che hanno l'aria da niente e che, una volta accolte, sono capaci di appestarvi tutta una lingua. Niente è più reale del niente.
Se non mi ami tu, non sarò mai amato.
Se non amo te, non amerò mai.
Siamo contenti. E che facciamo, ora che siamo contenti? Aspettiamo Godot.
La lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.
Non c'è niente di più comico dell'infelicità.
Sì, lascio la mia beatitudine e faccio ritorno anche agli uomini, che vanno e vengono spesso con dei fardelli. Forse li ho giudicati male, ma non credo. D'altronde non li ho giudicati (...) Forse ho solo voglia di sentirlo dire ancora una volta. Ancora una piccola volta. Eppure no, non ho voglia di nulla.
Il sole risplende: non ha altra scelta, nulla di nuovo.