Siamo le campagne vuote per dei trattori senza ruote, distese di maglie da calcio sotto un cielo blu cobalto, io non ho mai rubato niente al mercato o in gioielleria, nel mio paese avevo un posto in polizia.
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Siamo le campagne vuote per dei trattori senza ruote, distese di maglie da calcio sotto un cielo blu cobalto, io non ho mai rubato niente al mercato o in gioielleria, nel mio paese avevo un posto in polizia.
Siamo fiamme dell'inferno a riscaldare il nostro inverno di materassi a petrolio chiusi in tre in un capannone con un ennesimo coraggio nella pancia che a marzo nascerà? su un motoscafo bianco prima dell'alba.
Come appiccica la colla dietro le fotografie, non si stacca e se la strappi viene via il primo strato soltanto della nostalgia.
Ma con gli anni è facile complicarsi abbastanza dentro se non tieni a conto il passato per seguire un'utopia, non avere più nessun elastico che ti riporta all'indietro.
Quindi figlio unico giocavo a palla da solo contro il muro e qualche volta paravo, avevo anche una mania: provavo a sentirmi sempre libero.
Io sono un'isola e le stelle mi hanno circondato e se cammino nel silenzio troverò il sentiero per ritornare sulla strada dove ti ho lasciato ogni momento è decisivo in una storia.
La solitudine no che non è un affare, ti fa credere di risparmiare e invece non è che uno sperpero di stagioni inutili e di anni andati via davanti a un calendario e la colpa è soltanto mia.
Le mie parole sono sassi precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese, sono nuvole sospese gonfie di sottintesi che accendono negli occhi infinite attese, sono gocce preziose indimenticate a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare.
Non lo sai che alcuni sogni da sveglio non li ricordi, quando apri di colpo gli occhi si sono già diradati, apparentemente bruciati, e invece rimangono sospesi in un angolo insieme al respiro notturno di chi si è alzato.
Felicità, improvvisa vertigine, illusione ottica, occasione da prendere, parcheggiala senza frecce o triangolo, tutti dormono già e si è spento il semaforo. Ieri a te, oggi io sono il prossimo, quanto durerà, io lo chiedo agli altri ma si vede che c'era un filo invisibile, se n'è andata via, resta la scenografia.