Scritta da: Serena Takdeer
in Frasi & Aforismi (Anima)
Chi si sente inferiore a me non ha capito quanto io sia niente, chi si sente superiore non ha capito la mia grandezza!
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Chi si sente inferiore a me non ha capito quanto io sia niente, chi si sente superiore non ha capito la mia grandezza!
Non accontentarti di uomini che giocano per conquistarti. Non accontentarti di uomini che si accontentano per realizzarsi. Non accontentarti di uomini che ti umiliano per valorizzarsi. Non accontentarti di uomini che si disinteressano per interessarti. Non accontentarti di uomini che vivono per annientarti. Non accontentarti di uomini che ti usano per appagarsi. Non accontentarti di uomini che ti amano per amarsi. Non accontentarti di uomini che scappano per ritrovarsi. Non accontentarti di uomini che fingono per inventarsi. Accontentati di te e avrai l'uomo che saprà valorizzarti.
Quando fuori fa troppo caldo e dentro fa troppo freddo, negli occhi fa condensa.
Come ha fatto la tua mente a rimanere impassibile al mio dolore? Come han fatto le tue mani a non asciugare le mie lacrime? Come han fatto i tuoi umori a non volermi strappare sorrisi? E la dolcezza. Gli abbracci, il volersi, l'appartenersi, l'abbisognarsi il consumarsi per poi ricustodirsi e poi le mani e i pensieri a scavarci dappertutto, a cercare dappertutto e a trovarci dappertutto. Come ho fatto io, così tua, a smettere di averti così mio.
Voglio portarti nei miei silenzi. Copriti bene, là tira vento. Fai attenzione quando cammini, non sarà difficile scivolare su qualche lacrima. Se sentirai freddo tienimi la mano, capita spesso anche a me, ma io so come fare. Ti accompagnerò su quell'amaca di sogni, lasciati cullare, è il passatempo delle mie notti insonni, ma dopo un po' scendi. Sai, può ingannare. Adesso hai visto dove sono quando mi cerchi e non mi lascio trovare tu aspettami là fuori... io poi tornerò a parlare.
Supponiamo un mattino tu mi dica che svegliandoti hai pensato a me, ed anche il mattino dopo, e quello dopo ancora. Non è forse fatta di piccoli attimi la felicità?
Ho imparato ad amarmi, con le mie guerre e i miei disastri e le mie folli corse per recuperare. Ho imparato a coccolarmi in quelle sere interminabili in cui i ricordi sembrano soffocare. Ho imparato a guardare avanti, quando chi credevo ci fosse ha cominciato a sparire e poi ho imparato a dire sì alla vita, quando il buio iniziava a farsi troppo scuro e l'abisso era a ormai solo un passo.
Un giorno, forse, avremo il coraggio di non misurare le parole per non controllare i giudizi degli altri, aspetteremo quei treni seduti in stazione senza ore o minuti a darci fretta, solo così, aspettando. Un giorno forse non avremo paura di ferire, quel giorno forse l'unica paura che avremo sarà quella di non essere felici e prenderemo in un unico abbraccio tutte le parole, tutte le paure, daremo un calcio ai giudizi e via. Perché tra milioni di strade da prendere, tra milioni di bocche da baciare e tra milioni di emozioni da vivere, c'è sempre una stazione in cui il nostro cuore rimarrà, lì, ancora fermo ad aspettare.
Come farai quando in ogni altro sguardo non troverai più la stessa dolcezza, quando in ogni altra non sentirai più il profumo che io mi porto addosso, quando ogni altro sorriso non avrà più lo stesso suono, quando in ogni altra non troverai più lo stesso coraggio di amarti, quando ogni altra pelle non darà più lo stesso calore, quando ogni altro abbraccio non darà più la stessa emozione, quando ogni altro amore non sarà più lo stesso amore? Come farai quando sarai con ogni altra che non sarò io a non sentire quanto era solo di me che avevi bisogno?
Stasera sono intrattabile, insofferente, vulnerabile, sensibile, nostalgica. Stasera ho solo bisogno di piangere via tutta la malinconia. Ho bisogno di avvolgere il cuore in una coperta calda e lasciare che si addormenti.