Scritta da: Silvana Stremiz
Da piccola credevo in Dio, crescendo mi sono chiesta se esiste, oggi sarebbe bello poterci credere.
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Da piccola credevo in Dio, crescendo mi sono chiesta se esiste, oggi sarebbe bello poterci credere.
Che male fa scoprire che quello che consideravi speciale, era semplicemente un'illusione in cui solo tu credevi.
Quando ci viene detto "Ti amo" dalla persona amata ci sentiamo felici, appagati. Quando a dircelo è una persona a noi indifferente diventa fastidioso e spesso la evitiamo. Ma non è una colpa amare, è un dono che ci viene fatto e che non abbiamo il diritto di calpestare neppure quando non è da noi corrisposto.
È buffo come l'uomo usi la parola amore in un contesto di sesso per poi trasformarla in un attimo in "ero confuso".
Non so se io credo, ma come invidio il credo assoluto di alcuni. Quella certezza che lui c'è e che vincerà per forza il bene.
Se esci da una "porta infelice" lasciala pure sbattere alle spalle.
Non aspetto nulla... Ma attendo...
È strana la vita, estremamente eccitante e misteriosa, bastarda e intrigante fino all'ultimo respiro. Sembra prendersi gioco di noi, con il suo dare e il suo togliere; con quei sogni che ci dona e che poi uccide mentre prendono il volo; con quelle giornate tipicamente epatiche, senza nulla, poi all'improvviso accade di tutto, rendendola magica, facendoci esclamare "ma che meraviglioso viaggio che è sta vita".
Ho imparato a non sentire, a non guardare e a fregarmene della cattiveria, la lascio possedere a chi fa di lei la sua ragione di vita.
Sono proprio belle quelle donne che amano da dentro, non per un istante ma eternamente. Creano una famiglia che cresce e invecchia insieme tendendosi per mano.