Con ragioni convincenti mi hanno provato che Dio non esisteva, ed io ho creduto loro. Più tardi ho visto Dio, poiché è venuto e mi ha abbracciato. Ed ora a che cosa devo credere: ai ragionamenti altrui o alla mia propria esperienza?
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.
L'ateismo è una protesta necessaria contro la perversità delle Chiese e la ristrettezza delle fedi. Dio lo usa come una pietra per abbattere questi castelli di carte insudiciate.
Se è vero, come assicura la saggezza indiana, che il corpo è lo strumento previsto per adempiere la vera legge della nostra natura, risulta che ogni avversione definitiva per la vita fisica è necessariamente un'avversione verso la totalità della Saggezza divina ed un abbandono degli scopi che essa ricerca nella manifestazione terrestre.