Scritta da: Elisabetta
La miseria dell'uomo incendia la terra ovunque, ma è un fuoco sterile, che cancella e impoverisce. È un fuoco che odia ciò che lo genera, è cenere senza storia.
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La miseria dell'uomo incendia la terra ovunque, ma è un fuoco sterile, che cancella e impoverisce. È un fuoco che odia ciò che lo genera, è cenere senza storia.
Il mondo ha ormai distribuito le parti della sua recita: fare i soldi e fare la fame, ormai sono destini diversi, ma ugualmente inarrestabili.
Per ribellarsi occorrono sogni che bruciano anche da svegli, occorre il dolore dell'ingiustizia, la febbre che toglie all'uomo la malattia della paura, dell'avidità, del servi.
Se qualcuno crede davvero che il pericolo per la democrazia venga dai no global e dalla Cgil e non dai no processe dai Blackbloc dalle eterne loggie segretepatrie allora prepari subitoteloni di salvataggio salvacondotti stampelle inciuci e rattoppi. Ma non s chiamera salvare la democrazia. Si chiamerà una volta per tutte complicità.
Se i tempi non chiedono la tua parte migliore, inventa altri tempi.
Solo i pesci morti vanno con la corrente.
Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell'aria. E la chiamiamo polvere.
Il mondo si divide in: quelli che mangiano il cioccolato senza il pane; quelli che non riescono a mangiare il cioccolato se non mangiano anche il pane; quelli che non hanno il cioccolato; quelli che non hanno il pane.
Uno crede che una volta che le cose vanno bene, che hanno preso l'anda della felicità, la strada sarà sempre in discesa, basta prendere più spinta e la goduria aumenta, diventa vertiginosa, e si sarà sempre più felici finché si raggiunge il trampolino della fortuna e si vola nel nirvana del perfetto culo.
Non è così.
Subito dossi, cunette, sassi in mezzo alla strada, e sbandate fuori dai tornanti. E davanti a noi una gran salita che non si vede la cima.
Non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.