Voglio prendermi cura di te. Passare le notti abbracciati, respirandoci, mentre le stelle bisbigliano desideri. Aprire gli occhi e osservarti mentre teneramente mi racconti i sogni appena vissuti. Voglio affrontare con te il quotidiano, aspettarti a cena e coccolarti con quella spontaneità e semplicità che diventano poesia nella nostra accogliente dimora.
Puoi anche tenerli nascosti sotto il letto, i tuoi mostri. Ma tanto poi saltano fuori. E ti divorano, e sbranano tutte le tue speranze. Non ne scappi se li metti da parte e non li ammazzi.
Sei molto più bella se i complimenti non li cerchi. Se ti lasci guardare spontaneamente e non ti imponi agli occhi degli altri. Evitando di chiederlo, sottraendoti a quel costante bisogno di essere notata. Sei più bella se canti e balli per spiccare il volo, non per far sì che il vestito si alzi un po' di più.
Ho imparato a fregarmene dei pareri di troppo, quelli da parte di chi pensa di sapere tutto. Perché adoro le ore passate insieme a chi neanche sa cosa voglia dire spettegolare, sminuire. Felici con poco, sdraiati tra l'erba alta di un prato fuori città.
La notte si costruiscono sogni. Si canta alla luna si scrivono poesie. Si sciolgono i nodi si svelano segreti. La notte si fa l'amore, la notte non è fatta per dormire.
Gli sbagli ci rendono interessanti. Soprattutto se siamo stati in grado di venirne fuori; a testa alta, con passo deciso. Anche dopo aver sofferto, averci creduto.