Tutti prendono una posizione, un pensiero o una passione che li contraddistingua dagli altri, fa parte della personalità. Tutti avranno da ridire sulla tua ma guai se toccherai la loro.
Tutti stravedono per qualcosa, chiameranno "fissazione" la tua ma guai se chiamerai così la loro.
Vivere di ambizioni.
Vivere la vita sperando di cambiare se stessi, di rendersi migliori contro tutto e tutti.
Ho sempre ascoltato consigli da tutti anche se, di nascosto, non li ho mai accettati; il perché è semplice: mi trovo da solo nella mia verità e le mie difficoltà personali le devo combattermele da solo.
Vivere sperando che un giorno potrò riuscire a ridere dei miei dolori magari perdendo the dalle ferite anziché sangue.
Vivere sperando che un giorno l'uomo potrà abbattere una casa per costruirci un bosco.
Vivere vivendo nei sogni di giorno e dormendo nel caos la notte.
Vivere nella solitudine quando mi trovo in compagnia e nell'amicizia quando mi trovo da solo.
Vivere nella varietà e non in un pollaio.
Non è da tutti essere nessuno.
Tutti hanno delle catene, ma non sono visibili. La gravità stessa è una catena che non ci fa volare.
Il silenzio mi urla contro e non riesco a farlo smettere.
Ma pensare fa invecchiare o tiene informa la mente? Ci sto "pensando" da un bel po' e nel frattempo invecchio.
Se riuscissi a vivermi tutta la vita con la massima tranquillità (e quindi sereno) sarei sicuro di arrivare sano e salvo fino alla fine!
E se quando arriverà il momento di prendere tra le mani le proprie armi, tagliarsi i capelli, vestirsi con tutte le protezioni, prepararsi psicologicamente alla battaglia ed entrare in un clima guerriero... per poi scoprire che il campo è vuoto e sono arrivato tardi anche li? Allora cosa farò?
Perdersi tra le proprie incomprensioni, tra i propri dubbi e tra le proprie insicurezze.
Partire per un attimo con tutto questo, di fretta, di acchito e tornare quando oramai tutte queste non ci sono più e non riuscire mai ad incontrarle faccia a faccia.