Scritta da: Teo Erba
in Frasi & Aforismi (Vita)
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
Per leggerla comunque clicca qui.
Composta lunedì 17 dicembre 2012
La frase contiene espressioni adatte ad un solo pubblico adulto.
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Siamo in padroni del nostro tempo, siamo i padroni delle nostre anime, siamo i padroni delle nostre sensazioni, siamo i padroni delle nostre ragioni, siamo i padroni dei nostri perché, siamo i padroni dei nostri pensieri, siamo i padroni delle nostre vite. Vogliamo il diritto di sbagliare, vogliamo il diritto di aver torto, vogliamo il diritto di cantar vittoria, vogliamo il diritto di poterci nascondere nei nostri gusci, vogliamo il diretto di poter aspettare ed essere aspettati, vogliamo il diritto di poter fermare il tempo, vogliamo il diritto di respirare buone sensazioni, vogliamo il diritto di rinascere, vogliamo il diritto di cambiare. Vogliamo il diritto di essere padroni del nostro mondo.
Oggi è il futuro, adesso è il futuro. Ieri era l'oggi dei vecchi, ma non siamo vecchi sebbene pensiamo all'oggi di ieri. Viviamo nell'attimo, ogni cosa importa, ogni cosa che vediamo è tutto quello che abbiamo, è tutto ciò che ci circonda, tutto ciò su cui possiamo contare. Prendiamoci uno spazio del tempo e immortaliamolo all'istante, perché quando finiremo di pensare sarà già vecchio, così i pensieri continueranno ad invecchiare e noi scaricheremo la nostra vecchiaia, le nostre influenze negative, i pensieracci, i rammarichi, le delusioni addosso a cose vecchie che saranno destinate a morire, e noi a vivere per sempre. Ogni volta che tagli una pianta ce n'è già sotto una pronta a crescere, cogliamo l'attimo e rendiamolo infinito; l'infinito, lo spazio che raggiungiamo ogni volta che ci fermiamo a pensare a qualcosa, io non credo alle cose fino a quando mi capitano, così perché dovrei credere alla morte? Sono mai morto? Ho sentito di gente che se né andata ma ritornerà, come ritorneranno i Fiori e i pensieri del passato, e torneranno migliori perché l'attesa che ci ha separato da loro non li hanno uccisi, ma li hanno migliorati, non c'è qualcosa che io ami di più del vedere qualcosa che mi manca tornare, e torna sempre migliore e ricco di pensieri.
La strada è rocciosa. Perché riempirci le scarpe di sassi se possiamo camminare a piedi nudi?
La musica, il martello dei nostri ricordi che combatte i pensieri negativi rendendoli finalmente quello che si meritano di essere. Un paio di ali, un paio di tuoni, un paio di echi che rimbombano nel male e si ripercuotono più dolcemente nel bene facendoci mancare per un secondo il respiro, trasformandolo poco dopo in un grande sospiro destinato a ripercuotersi anch'esso. Salva il salvabile, salva gli orizzonti, guida gli stormi di uccelli verso casa e continua a ripercuotere le nostre grida, le nostre uniche grida, le nostre grida mute, quelle che ci fanno impazzire il cervello, ripercuotile verso qualcosa di migliore, toglile da questo deserto.
Dovremmo agire come i testardi, continuando a sperare in qualcosa di migliore, sognando e anche illudendoci.
Continuando a tenere acceso quel filo di quella candela che ogni tanto brilla all'impazzata e ogni tanto sembra stancarsi e riempire il bicchiere di ombre. Continuando a sognare, continuando a convincerci che un giorno arriverà la nostra ricompensa, prima ci convinceremo e prima verrà. Il giorno tarda sempre di più ad arrivare? Non sei abbastanza convinto allora.
Siamo quadri immaginari dipinti da noi stessi, colori strani che si mischiano fino a formare battaglie spaziali tra i nostri mondi. Non è semplice imparare a giocare, secondo me si impara a giocare quando si nasce e lo si disimpara all'incirca verso i dieci anni, ma se guardate in casa nostra, tra le nostre sagome, capirete che qui si gioca da millenni.
Siamo il frutto di un guerra tra mondi, per quello odiamo odiamo la violenza, se veniamo da una guerra e scappiamo dal nostro passato come potremmo continuare a girare per le nostre strade con le armi? Abbiamo abbandonato i vecchi passi perché erano troppo pesanti per la terra che volevamo calpestare e sarebbe intelligente tornare ad indossare quelle scarpe? Sappiamo che la pace è tutto, e sapevamo che per raggiungerla avremmo dovuto intraprendere una lotta all'ultimo sangue con noi stessi, ma è così per tutto il resto, chi vuole trovare dentro di se l'amore è costretto a sconfiggere sul campo l'odio, chi ama sentire i profumi deve eliminare gli odori fastidiosi. Quindi veniamo da una guerra, ma rivelerò di più, veniamo da una guerra dove siamo i diretti sconfitti, avremmo dovuto continuare ad ucciderci? No, allora abbiamo gettato la spugna. Siamo tornati sul campo e c'era solo la pace, e da quel giorno non sentiamo più il bisogno di fuggire da nulla.
Siamo briciole di pane, quel pane sbriciolato; siamo gli avanzi del tempo passato ad aspettare quell'affascinante becco che ci avrebbe trasportato tra gli abissi dell'estremo. Siamo immagini sbiadite, immagini sbiadite dal sole e rovinate dalle pioggia che ci ha resi sbriciolabili come carta pesta, destinati a diventare piccoli atomi di grandi ricordi. Siamo gli echi delle nostra urla di gioia, la vittoria di chi non si aspetta nulla ma esulta per la poca ricompensa giornaliera, la vittoria del sorriso sul pianto, della voglia di vivere su quella di arrendersi, la voglia di continuare a sognare su quella di restare con i piedi per terra. Siamo il profumo di chi tra di voi si sentirà attratto dalle suola delle nostre scarpe e tenterà di inseguire le nostre enormi scie nel cielo, invisibili e allo stesso tempo incancellabili. Siamo i volti di continua ad aspettare un po di sole e nell'attesa cerca di scaldarsi bruciando tutto quello che trova in questo tempo, ladro di pazienza e di rispetto. Siamo vite indelebili, siamo i figli di un mondo segreto, chi si unirà alla forza delle nostre anime conoscerà le nostre dimore e le nostre ricchezze. Aiuole di Pace.
Dovremmo smetterla di continuare a pensare a noi stessi, a quello che è giusto o meno per noi. Dovremmo smetterla di crearci paesaggi immaginari che ci rendono più pilastri gelidi che carne ed ossa. Dovremmo smetterla di guardare tra gli occhi degli altri per capire come leggere i nostri. Dovremmo smetterla di sentirci vivi in un mondo di morti. Dovremmo smetterla di cercare cose inutili che non migliorerebbero ne il nostro mondo e ne quello degli altri. Dovremmo ogni tanti prenderci una pausa dai nostri pensieri, quelli che ti consumano le ossa e il cervello, questo è il prezzo per sentirci liberi? Poi, lo saremo davvero un giorno o stiamo facendo tutto per niente, per tornare a posare sui vecchi pezzi di pietra?