Scritta da: Tristan Coco
È più reale la favola di Biancaneve che la razionalità collettiva dell'essere umano di oggi.
Composta sabato 2 novembre 2013
È più reale la favola di Biancaneve che la razionalità collettiva dell'essere umano di oggi.
Perché vogliono questo, confusione! Hanno fatto presto a convincerci tutti, che nulla è veramente apprezzabile e reale se non la regressione umana, dove nulla di buono è dimostrabile finché non si è disposti a perdere.
Non sempre si cresce attraverso l'esperienza, di solito è un errore di percorso, può capitare invece di non sbagliare, di avere la fortuna delle giuste situazioni, e non si può essere ingrati per questo. Non si è maturi solo quando si va per esclusione, ma solo se si ha consapevolezza.
L'orgoglio può uccidere lentamente, se sopravvivere è non saper dire ti amo.
Trattenere il pianto, adesso che non ho più paura della solitudine, non fa di me un uomo.
Un gay può responsabilizzarsi anche se il suo amore non sarà riconosciuto da nessuno, ma è altrettanto logorante convivere da soli con i propri sentimenti, perché il matrimonio esiste per salvarsi dall'anonimia che disgrega.
Dovrei avere paura di toccarti quando l'amore sfida l'infinito, perché nessuno ha mai osato descriverlo.
La natura si nutre di ogni elemento supplementare per sopravvivere all'infinito, senza nulla togliere a quell'istante, respiro primordiale di Adamo, ancora integro nelle sue parti, così come amiamo ricordarlo.