Scritta da: Antonio Cuomo
in Frasi & Aforismi (Comportamento)
Urlare i disagi del mondo, sarebbe un dignitoso compito; se solo questa umanità fosse propensa a sentire.
Composta mercoledì 11 settembre 2013
Urlare i disagi del mondo, sarebbe un dignitoso compito; se solo questa umanità fosse propensa a sentire.
Forse di parole ne ho sprecate fin troppe con chi non vuol capire. Penso sia arrivato il momento di fargli ascoltare l'assordante mio silenzio. Forse con quello riuscirà a capire molto di più!
Quelli che parlano troppo, non sanno mai ascoltare, han sempre poco da dire, portano scuri occhiali, e sono soggetti a mentire.
A volte capitano cose belle che sembrano sbagliate. Quelle cose che ti fanno stare bene, ti fanno sentire diversa/o. Sono però a volte quelle cose già segnate, quelle che come cominciano hanno già una data stabilita con la scritta "fine"! Beh, vivere di rinunce e di rimpianti non fa bene e a volte meglio ricordare con una lacrima un momento felice che rimpiangerlo per sempre.
Siamo gente sbagliata per chi non sa guardare altri modi di vivere e decidere. Siamo gente sbagliata per chi non sa ascoltare altre idee o parole tranne le sue. Siamo gente sbagliata per chi crede ed è convinto di essere sempre nel giusto! Siamo gente sbagliata per chi si sente giusto solo dove si dice "si" al loro "essere" convinti.
Ci sono quelle notti in cui non riesci a prendere sonno perché hai troppi pensieri per la testa: preoccupazioni, ansie, ripensamenti vari... è proprio in momenti come questi che ti vengono le idee migliori. Magari trovi il coraggio di mandare quel messaggio che non avresti mai mandato in un altro momento. Chiami quella persona che ti manca per dirle tutto ciò che provi, anche se non risponderà perché probabilmente alle due di notte dormono tutti. O semplicemente non fai nulla perché ritieni che tutto ciò sia una follia e che sarebbe meglio pensarci il giorno dopo, quando sei "più lucido".
Improvvisamente, sono stanca di cercare di adattarmi al pensiero delle persone. Così ho intenzione di essere me stessa e lasciare che il loro parlare mi scorra addosso senza conseguenze.
Io, tu, lui, lei, tutti noi, non siamo perfetti, siamo solo "conformi" ai lineamenti che ha stabilito lo "standard" degli umani. Abbiamo molti "difetti", manchiamo in molte cose, ma al contrario di molti genitori che abbandonano i figli con problemi fisici, Dio non ci abbandona, ci accoglie e ci ama. Un handicap fisico è evidente e molti spesso si arrogano il "diritto" di giudicare. Ma nel nostro intimo quanti handicap abbiamo? Chi beve, chi ruba, chi picchia, chi stupra. Non si vedono al di fuori, ma Dio li vede, quindi quando saremo dinanzi a lui l'handicap fisico non sarà un ostacolo, quello dell'anima sì, allora non giudichiamo l'esteriorità e curiamo la nostra interiorità.
Signori, arriva il momento, nella vita di un uomo, in cui questi deve decidere fra resistere e scappare. Io scelgo di resistere.
Nessuno può essere e definirsi il giudice di sé stesso: troverà sempre un modo per assolversi.