Qualcuno sa spiegarmi perché quando i miei compagni, amici o colleghi sbagliano io li applaudo e dico di non preoccuparsi che va tutto bene; ma quando sbaglio io, vengo ricoperto d'insulti?
Vattene e non tornare
chiudi la porta
e non tentennare
taci e non mi tentare
guarda innanzi
e non ti voltare
perché se ti volti
sarà tutto da rifare.
A volte mi domando per chi scrivo e perché...
e credo che la risposta giusta sia che, in questa vita, ci sono molte cose che non vanno come dovrebbero andare.
Credo che si sia molto da fare per cambiare noi stessi e il mondo.
E mi ritrovo a pensare che scrivo perché questo potrebbe essere il mio ultimo giorno o il mio ultimo minuto e mi dispiacerebbe andarmene senza dire ciò che avevo da dire.
Se si ricorre ai favori di qualche simile ci si sente obbligati nei suoi confronti; mai per i tanti che si ricevono dall'Alto. È l'ingratitudine umana.
La persona petulante tedia chiunque.
Se si cammina su strada ciottolosa è facile inciampare.
Chi non si accontenta del suo stato piagnucola continuamente.
Non si abbia mai sprezzo di alcuno, potrebbe essere lo sprezzante bisognevole dei favori del diffamato.
L'umano non può né potrà mai capire i piani del sommo Iddio ed è per questo che nei momenti di tribolazioni, che non mancano, dobbiamo attendere con fiducia il Suo intervento che se pur lontano, certamente, non mancherà.
Chi non sa ubbidire non può sapere comandare.