- Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?
- Appartiene a chi ha tentato di regalarlo - rispose uno dei ragazzi.
- Lo stesso vale per l'invidia, la rabbia e gli insulti - disse il maestro - Quando invidia, rabbia e insulti non vengono accettati, continuano ad appartenere a chi li porta con sé.
Sono le idee a fare la differenza, e le persone che le mettono in pratica.
Trattenere un desiderio è peccato. Per questo vale sempre la pena viverlo al tempo e nel momento giusto.
Poi ci sono gli ottusi che guardano solo ad un palmo dal naso, i furbi che credono di soggiogarti, ed i sapientoni, che sanno già tutto. E poi i semplici che se la ridono di loro, poiché si godono la vita.
Il problema è che a volte vorremmo sistemare tutto con un "mi dispiace". Ma non sempre è possibile.
In realtà tutti potrebbero volare se solo avessero il coraggio, ma taluni prediligono strisciare.
Le parole che usiamo per: offendere, discriminare, calunniare, sono come coltelli maneggiati dalla lama!
Uomo d'innata umiltà, guardati bene da chi, avvezzo alle folle, pratica il culto tra vane parole, pseudocultura ed ingannevole carità! Lui sarà il primo che un domani ti tradirà.
Fate attenzione a coloro che nel chiedere scusa, raccontano soltanto delle mezze verità.
A tutti manca qualcosa.
Anche all'infinito manca la fine.