Noi siamo. Bellissima espressione se veramente fossimo. Noi non siamo nessuno e niente. Gesù era ed è verità assoluta e ne era e ne è ricolmo da capo a piede: Se lo riconosci Maestro devi anche ricononoscerlo quale MAESTRO D'AMORE. Se parlava a nome del Padre Celeste è perchè Lui stesso era ed è PADRE e FIGLIO. Il tuo padre terreno non sa che parli di lui, forse lo immagina, Ma quale accostamento si può fare col Divino? Vero, muore il filo d'erba ma non muore l'erba perchè proprio quel filo morto ne genera tanti altri e, da uno morto, ne nascono moltissimi. Certo la vita dell'universo non muore e penso non morrà mai perchè a rigenerarla c'è Dio. Gesù è morto ma ha vinto la Morte ed è risuscitato per dare la vita eterna all'umanità tutta. - Un saluto .
Anzitutto, Sig. Cataldo, vorrei essere Nello per tutti e, quindi, anche per Lei. Ciò premesso vengo ai commento 13: La vita è ,sì, eterna ma non questa che viviamo sulla terra; essa è oltre la morte e dobbiamo, quindi, prima finire per poi potere, nuovamente, essere per sempre. Quest’affermazione non è una mia teoria ma un dato di fatto. A Gesù Cristo – credendo alla storia e quanto essa ci trasmette - dobbiamo necessariamente credere perché Egli ne è parte preponderante. .E’ nato uomo ed è cresciuto tale : E’ morto da uomo ed è risorto Dio. Se diamo per certo che Cesare Ottaviano, Scoto, Dante, Napoleone ecc. sono veramente esistiti e crediamo pure in tutto quello che hanno operato durante la loro vita perché, allora, non credere nella storia di Cristo che è credibile come e più delle altre? I racconti, anche quelli tramandatici verbalmente, sono presi per certi e non suscitano alcun dubbio e, perché, allora, volere pensare con insistenza che la natura non è opera Divina? Non è giorno che non si assista a qualcosa di inspiegabile alla scienza umana e,quindi, se la scienza è impotente ,chi e cosa c’è al disopra dell’uomo? D’accordo che l’irriconoscenza del genere umano resta inestirpabile come, però, l’amore di Dio verso l’uomo, Sua creatura. A me e, sono d’accordo con Lei, non è dato sapere quello che avverrà dopo la nostra dipartita ma ho la certezza che mi regala quel pizzico di fede che Lei – lo dico con simpatia – non approva . Sappia, Sig. Cataldo, che ho massima stima delle idee di tutti perché tutte rispettabilissime.
Un cordiale saluto. – Nello -
Spezzo una lancetta in favore di Pino che giustamente dice che non bisogna chiamare fes*si i credenti! D'accordo con te Pino (e credo lo sia anche Vincenzo) ... Ma il dire di Vincenzo non chiamava fes*si i credenti, ma li chiamava fes*si nel momento che l'assenza della giustizia divina avesse, ahimè, loro dimostrato di aver sperato nel nulla ...
Il discorso che gli uomini spesso non siano riconoscenti non significa che uno non possa voler donare (attenzione: possa non debba). I motivi del donare possono essere anche egoistici ... (forse lo sono spesso!!!)
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