Scritta da: Rubyna
in Frasi & Aforismi (Giornata della memoria)
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio.
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Ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio.
Forse, quanto è avvenuto non si può comprendere, anzi, non si deve comprendere, perché comprendere è quasi giustificare. Mi spiego: "comprendere" un proponimento o un comportamento umano significa (anche etimologicamente) contenerlo, contenerne l'autore, mettersi al suo posto, identificarsi con lui. Ora, nessun uomo normale potrà mai identificarsi con Hitler, Himmler, Goebbels, Eichmann e infiniti altri. Questo ci sgomenta e insieme ci porta sollievo: perché forse è desiderabile che le loro parole (e anche, purtroppo, le loro opere) non ci riescano più comprensibili. [...] Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
Il significato attuale dell'Olocausto è dato dalla lezione che esso contiene per l'intera umanità.
Auschwitz inizia ogni volta che si guarda un mattatoio e si dice: sono soltanto animali.
Se dall'interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.
La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni.
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche una infelicità perfetta.
È successo in Germania; ma le stesse cellule malate si trovano nel corpo di ogni nazione, pronte a entrare in attività.
Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti.