Scritta da: Paul Mehis
in Frasi & Aforismi (Libri)
Non è ciò che leggo che mi colpisce, ma ciò che ritrovo in me di scritti altrui, come memorie ancestrali.
Composta domenica 2 agosto 2009
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Non è ciò che leggo che mi colpisce, ma ciò che ritrovo in me di scritti altrui, come memorie ancestrali.
Appartenevo a una bella razza di chirurghi, io. Espulso con infamia. Da ridere, a ben pensarci. Lo fanno tutti ma appena ne beccano uno con le mani nel sacco, vibrano d'indignazione. Il Secondo Giuramento di Ippocrate e Ipocrita. Dalle mie avventure ospedaliere (secondo il Giuramento di Ippocrate, il medico d'ospedale dovrebbe essere ufficiale e gentiluomo, ma non credeteci) avevo ricavato abbastanza per aprire uno studio privato in Park Avenue... [...]
Comunque, conoscevo alcune delle persone giuste. Giocai le mie carte. Ne gettai un paio in pasto ai lupi. Nessuno che mi fosse simpatico, però. Quelli che vendetti ai federali erano tutti dei gran figli di puttana.
Cristo, che fame.
L'universo, per lui, finiva all'orlo di seta della sua sottana.
Aveva bisogno di trarre una specie di profitto personale dalle cose, perciò respingeva come inutile tutto quello che non contribuiva a saziare immediatamente il suo cuore. Aveva un temperamento più sentimentale che artistico e perciò cercava emozioni, non paesaggi.
Nel fondo della sua anima, Emma aspettava che qualche cosa accadesse. Come i marinai in pericolo, volgeva gli occhi disperata sulla solitudine della sua vita e cercava, lontano, una vela bianca tra le brume dell'orizzonte. Non sapeva che cosa l'aspettasse, quale vento avrebbe spinto quelle vele fino a lei, su quale riva l'avrebbe portata, né sapeva se sarebbe stata una scialuppa o un vascello a tre ponti, carico di angoscie o pieno di felicità fino ai bordi.
Certe parole, per cancellarle, non basta fare click sulla x... Certe parole non si cancellano... Restano, impresse a fuoco, mute testimoni di una verità taciuta.
Mentre lo accompagnavo alla macchina avrei voluto dirgli che lo amavo, ma decisi di aspettare il giorno dopo, per non sembrare sdolcinata. - Meno male - scherzò lui quando glielo dissi. - Avevo paura che stessi con me solo per il sesso.
Tutto ti ricorda tutto qua e sono tanti i ricordi da sedare, abbandonare, annullare. Parole e volte da evitare cercando sconosciute situazioni. Reinventare. Reinventare un passato e un futuro. Nuova polvere e nuove acque.
Trovo straordinaria la quantità di energia che la gente utilizza per affrontare questi piccoli malesseri transitori. E la facilità che tutti hanno di chiudere gli occhi davanti ai grandi dolori indomabili.
La vita di un puntuale è un inferno di solitudini immeritate.