Mille sentieri vi sono non ancora percorsi, mille salvezze e isole nascoste della vita. Inesaurito e non scoperto è ancora l'uomo e la terra dell'uomo.
dal libro "Così parlò Zarathustra" di Friedrich Wilhelm Nietzsche
Mille sentieri vi sono non ancora percorsi, mille salvezze e isole nascoste della vita. Inesaurito e non scoperto è ancora l'uomo e la terra dell'uomo.
Io amo i coraggiosi: ma non basta essere bravi guerrieri, si deve anche sapere chi colpire!
E spesso c'è maggior coraggio nel trattenersi e passare oltre: per risparmiarsi per il nemico più degno!
Ogni anima ha un suo mondo; per ogni anima ogni altra anima è un mondo fuori dal mondo.
La mia più cara cattiveria e arte è che il mio silenzio abbia imparato a non tradirsi nel tacere.
La felicità mi insegue. Ciò avviene perché io non corro dietro alle donne. Ma la felicità è donna.
"La vita è solo sofferenza" - così dicono altri e non mentono: ma allora fate in modo che cessi la vita che è solo dolore!
Il vostro amore per la vita sia amore per la vostra speranza più alta: e la vostra speranza più alta sia il più alto pensiero della vita!
Che abbiamo in comune col bocciolo di rosa che trema perché sul suo corpo si è posata una goccia di rugiada? È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un po' di follia nell'amore. Ma c'è sempre un po' di ragione nella follia.
Amo quelli che non sanno vivere che per sparire, poiché son coloro appunto che vanno al di là.
Io amo i grandi disprezzatori perché sono i grandi veneratori, e frecce del desiderio verso l'opposta riva.
Amo coloro che non cercano dietro alle stelle una ragione per tramontare ed offrirsi in sacrificio: ma coloro che si sacrificano sulla terra.
Amo colui che vive per conoscere.
[...] Amo colui che ama la sua virtù: poiché la virtù è volontà di tramontare e una freccia del desiderio.
Amo colui che non trattiene per sè una sola goccia del suo spirito, ma che vuol essere unicamente lo spirito della sua virtù: come spirito, varcherà il ponte.
[...] Amo colui l'anima del quale si prodiga, che non vuole ringraziamento e non restituisce: giacché egli dona sempre e non si vuol conservare.
[...] Amo colui che è libero spirito e libero cuore: così la sua testa non sarà che un viscere del suo cuore.
L'uomo è una fune tesa tra il bruto e il superuomo; una fune sopra l'abisso. Un pericoloso andare di là, un pericoloso essere in cammino, un pericoloso guardare indietro, un pericoloso rabbrividire e arrestarsi. Ciò che è grande nell'uomo è d'essere un ponte e non uno scopo: ciò che si può amare nell'uomo è il suo essere un passaggio e un tramonto.