La amo, come ho sempre amato gli oggetti belli della mia vita. È così. Da padrone ho vissuto e da padrone morirò, senza nessun rimorso per aver accumulato beni né per aver conquistato anime e individui come si compra un quadro di valore. Le opere d'arte hanno un'anima. Forse proprio perché so che non si possono ridurre alla semplice vita minerale, agli elementi inanimati che le compongono, non ho mai provato la benché minima vergogna a considerare Anna la più bella di tutte queste opere, lei che con la sua bellezza levigata e la sua dignitosa dolcezza ha allietato per quarant'anni le stanze del mio regno.
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