Scritta da: Ombra Nella Notte
Soffrire è produrre conoscenza.
Composta mercoledì 23 febbraio 2011
dal libro "Il funesto demiurgo" di Émile Michel Cioran
Soffrire è produrre conoscenza.
L'ossessione del suicidio è propria di colui che non può né vivere né morire, e la cui attenzione non si allontana mai da questa duplice impossibilità.
Tutto ha l'aria di esistere, e non c'è niente che esista.
Precipitato fuori dal sonno dalla domanda: "Dove va, questo attimo?" "Alla morte", fu la mia risposta. E subito tornai a dormire.
Forse la follia è soltanto un dispiacere che abbia smesso di evolversi.
Che il rimpianto sia un segno d'invecchiamento precoce? Se è vero, io sono senile fin dalla nascita.
La felicità spinge al suicidio quanto l'infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l'infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.