Scritta da: Gianni Marcantoni
Ah, ogni molo è una nostalgia di pietra!
dal libro "Il poeta è un fingitore" di Antonio Tabucchi
Ah, ogni molo è una nostalgia di pietra!
Ho mal di testa e di universo.
Tutto qui in basso è simbolo e ombra. Siamo convinti di vivere e siamo morti; crediamo di essere morti e stiamo vivendo.
Credo che se io fossi un altro oggi sarebbe per me una giornata felice, perché la avvertirei senza pensarci.
Sei solo. Non lo sa nessuno. Taci e fingi.
Senza la pazzia che cos'è l'uomo
se non bestia sazia,
cadavere differito che procrea?
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
Credo che il profondo sentimento che sempre mi accompagna di incongruenza rispetto agli altri, sia dovuto al fatto che di norma le persone pensano attraverso la sensibilità, mentre io sento attraverso l'intelletto.
Essere poeta non è una mia ambizione.
È la mia maniera di stare solo.
All'improvviso oggi ho dentro una sensazione assurda e giusta. Ho capito, con una illuminazione segreta, di non essere nessuno. Nessuno, assolutamente nessuno.