Scritta da: TURCHESE.
"Io non esisto più. Sono un fantasma."
Lo guardò con occhi che chiedevano molto anche se erano disposti a concedere poco.
dal libro "Io sono Dio" di Giorgio Faletti
"Io non esisto più. Sono un fantasma."
Lo guardò con occhi che chiedevano molto anche se erano disposti a concedere poco.
L'argomento era sempre e ancora la guerra, che tutti volevano nascondere come sporcizia immobile sotto il tappeto e che strisciando da serpente riusciva sempre a sporgere la testa oltre i bordi.
Il tempo è un naufragio e solo quello che vale davvero torna a galla...
Il suo si era rivelato solo un beffardo appiglio a una zattera, un faticoso approdo alla realtà dopo essere colato a picco nella sua piccola privata utopia.
Di solito la gente abbinava alla deturpazione fisica una propensione alla malvagità direttamente proporzionale. Senza riflettere che il male per nutrirsi deve essere seducente, accattivante. Deve attirare a sé il mondo che ha intorno con la promessa della bellezza e la premessa del sorriso. E lui ora si sentiva come l'ultima figurina mancante per completare l'album dei mostri.
Accanto alla strada correvano i fili della luce e del telefono. Portavano energia e parole sopra la sua testa. C'erano case e persone come marionette nel loro teatrino che quei fili aiutavano a muoversi e illudersi di vivere.
Andare a caccia di ricordi non è mai un bell'affare...
Quelli belli non li puoi più catturare e quelli brutti non li puoi uccidere.
Il perdono è per chi si pente.
Il perdono è per chi cerca di riparare al male che ha fatto.
L'uomo guerriero in tempo di pace combatte sé stesso.
Le certezze non sono di questo mondo. E quelle poche sono quasi sempre negative.
L'odio non è più un sentimento. Ormai sta diventando un virus. Quando arriva a infettare l'animo, la mente si perde. E le difese delle persone sono sempre più deboli.