Frasi dal Libro:L'ombra di Edgar

Anno:
2008
Autore:
Matthew Pearl
Editore:
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Scritta da: Nymphetamine_92
"Hattie mi invitava sovente a esprimere un giudizio definitivo su Duponte e sul suo carattere.
Non riuscivo a dire niente. Non riuscivo a formulare nulla di adeguato.
Conservavo il ritratto tanti anni addietro, ma quella che in passato era sembrata una copia quasi perfetta ora non assomigliava per nulla a Duponte o, se è per questo, al barone. O meglio, non assomigliava a Duponte neanche lontanamente quanto le immagini impresse nella mia memoria.
Eppure, rimase nella biblioteca di Glen Eliza, dove il mio amico era rimasto seduto tanto a lungo. Quando parlavo di lui, i nostri ospiti si meravigliavano che esistesse un uomo tanto raro. In quei momenti, l'interesse di Hattie per Duponte scemava. "Siete anche voi, caro Quentin, a renderlo possibile" asseriva; poi, mi rimproverava in modo scherzoso: "Si, è così, siete stato voi".
dal libro "L'ombra di Edgar" di Matthew Pearl
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    Scritta da: Nymphetamine_92
    "Era un carro funebre lustro ed elegante. I cavalli tenevano la testa bassa, quasi in segno di rispetto per il loro solenne carico.
    Nessun altro si voltò a guardare. [...]
    Una cerimonia ebbe inizio e improvvisamente terminò in un tranquillo cimitero lì vicino.
    Scrutai i presenti tra la nebbia. Era come vivere in un sogno dove ogni cosa era una macchia indistinta, e scacciai la vaga sensazione che non mi sarei dovuto trovare lì. Dalla mia posizione accanto al cancello l'orazione del sacerdote suonava attutita. [...]
    Erano le esequie più tristi a cui avessi mai assistito. [...]
    Non vi fù nemmeno un fiore, nemmeno una lacrima".
    dal libro "L'ombra di Edgar" di Matthew Pearl
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