Scritta da: Valentina Salomoni
La cosa migliore è vivere nell'uguaglianza; il nome stesso della moderazione già solo a pronunciarsi è bello; seguirla, poi, è quanto di meglio c'è per gli uomini.
dal libro "Medea" di Euripide
La cosa migliore è vivere nell'uguaglianza; il nome stesso della moderazione già solo a pronunciarsi è bello; seguirla, poi, è quanto di meglio c'è per gli uomini.
In tutti gli altri eventi, piena è la donna di paure, e vile contro la forza, e quando vede un ferro; ma quando, invece, offesa è nel suo talamo, cuore non c'è del suo più sanguinario.
Ma non bene gli uomini sol per veduta giudicano, quando c'è chi aborrisce altrui, senza conoscerne l'animo a fondo, sol per vista, senza che torto n'abbia ricevuto.
Se dicessi che sciocchi, che in nulla sapïenti fur gli uomini antichi, non diresti menzogna: ché cantici per conviti, per feste e per cene ritrovar, pei sonori sollazzi della vita; e nessuno trovò come i tristi cordogli degli uomini con la musa e i multìsoni canti mitigare potesse; e di qui, stragi e orrende sventure devastano le magioni. Eppur, questo sarebbe gran vantaggio, i mortali coi cantici risanare. Ma dove son lauti banchetti, levare le voci perché, se il piacer della mensa procura, nell'ora fuggevole, da se stesso, delizia ai mortali?
Invecchiare vò fra piccoli beni e sicuri. Ché la vita mediocre, basta dirne il nome, e prevale, ed a viverla di gran lunga migliore è per gli uomini. Ciò che fugge misura, non può niun vantaggio recare ai mortali; e maggiori sciagure, se il Dèmone mai s'adira, procaccia alle case.
Impara che ciascuno ama sé piú che il suo prossimo, quando vedi che piú non ama il padre, per le nozze novelle, il proprio sangue.