La sola percezione del battito cardiaco diventa il desiderio dell'istante perché ogni singolo battito è un momento differente dell'esistenza, è una frazione di un tempo lungo quanto il cuore. Ogni battito è un istante di vita che "va" e un'emozione che "viene".
L'amore lo guardi, lo prendi, lo tocchi, ci giochi, lo sfiori; poi, lo ricordi, lo pensi, lo vivi. L'amore è sempre: è un fiore che si schiude, una nuvola che impegna il cielo, un fulmine all'orizzonte. L'amore è un albero mosso o commosso dal vento, l'amore è una farfalla che si poggia su un ferro arrugginito, l'amore è il raggio del sole che colora le onde del mare. L'amore non ci abbandona ma è come le stelle: quando sembrano sparire, comunque, brillano.
Questa sveglia ha contato i passi della mia vita, ha misurato gioie e dolori, mi ha parlato col suo "tic tac", confortando la solitudine ma, soprattutto, mi ha svegliato, regalandomi – quotidianamente - il sogno della vita. Il sogno della vita è il mio più grande desiderio. Inseguo, quotidianamente, la vita.
I passi sono l'animo di chi procede, di chi cammina, di chi passeggia, di chi corre: è come fossero verità apparentemente nascoste, eppure si sentono, si percepiscono, si vedono.
Adoro ritrovarmi negli occhi del prossimo come fossero cielo, accogliere gli sguardi come fossero carezze, vivere le parole come fossero abbracci. Se siamo su questa terra è perché ci appartiene e ci apparteniamo. Si, su questa terra – almeno credo - ci ritroviamo.
Vedi, la terra gira su se stessa e intorno al sole, determinandosi notte, giorno e stagioni; anche noi dovremmo girare su noi stessi e intorno al prossimo perché girando su noi stessi ci conosceremo meglio, esplorandoci, guardandoci e così indirizzando la nostra esistenza, mentre girando intorno agli altri ci scopriremmo meglio, confrontandoci, rapportandoci, relazionandoci. Se si girasse solo intorno a se stessi si perderebbe il senso degli altri, se si girasse solo intorno agli altri si perderebbe il senso di se stessi; la vita ha un senso che è la direzione nostra e degli altri.
Clara era dinanzi a me in tutta la sua bellezza e i suoi occhi chiari riflettevano il sole che si immergeva in acqua come noi. Sentivo il suo respiro sul mio naso e i suoi occhi erano sempre più nei miei. Le mie labbra furono accarezzate dal suo amore, mentre la passione ci incastrò in un abbraccio senza tempo.
Si dice e ci si contraddice. Si parla e si sparla. Si giudica e si considera. Forse, si pensa. Se si pensasse di più, magari, ci s'ingarbuglierebbe di meno e si direbbe meglio. È nel pensare lo "sforzo" che è anima. Pensare non è lanciare un sasso ma osservare quel sasso per conoscere e, forse, capire. Quel sasso può divenire un pensare per dire, per parlare e per considerare. Però, è un sasso; si, è un sasso ma si può - sempre - ragionare. No?
Ognuno di noi è il libro/favola della propria vita e non possiamo chiuderlo, bensì dobbiamo aprirlo, scriverlo e continuare a leggerlo senza fermarci mai perché l'inchiostro non finirà mai ma le pagine si e solo allora scopriremo la favola.
È essenziale - in questa frenesia - trovare la giusta dose di entusiasmo: bisogna godere della vita, guardando il bicchiere mezzo pieno. La vita bisogna "acchiapparla", "tenerla stretta", "divorarla", perché è in quel bicchiere mezzo pieno l'eternità. Il resto è già finito.