Dopo un abbandono puoi sopportare le parole più crudeli, ma niente ti uccide più del silenzio. Perché il silenzio ti dice che è finita con uno sparo nel buio che stenti a riconoscere, e t'illudi continuamente che quel colpo non sia indirizzato a te. Solo con il tempo comincerai a perdere sangue, piano piano, ma in cuor tuo avrai sempre la sensazione che avresti potuto tentare qualcosa.
-Però non vorrei la foto. -E perché? -Perché la foto invecchia, e fa diventare vecchio anche il tuo ricordo. Invece il nome no. Il nome rimane. Resterà sempre incontaminato [... ] -A me della morte non me ne frega niente. -È solo perché te non vivi. Te ti proteggi e basta, te e le tue maschere. I nostri genitori ci hanno dato la vita e noi dobbiamo guadagnarci la morte... E lo puoi fare solo se non l'allontani dai tuoi discorsi e dai tuoi pensieri. Soltanto cosi non vince.
Distruggersi. Autodistruggersi. Rovinare tutto era una missione, per me. Non riuscivo a pensare che le cose potessero per una volta andar bene, dovevo sempre trovare il punto debole e scardinarlo a sorpresa, possibilmente in modo plateale, senza mai pentirmene né dedicarci troppi pensieri.
Come avrei potuto ricompensarlo? Difficile fare regali agli amici "alla pari", e mentre lo pensavo mi resi conto che l'amicizia non la puoi proprio incasellare in schemi commerciali. In quel momento a Stéphane avrei davvero regalato il mondo.
Forse ero semplicemente depresso. Sicuramente quella che provavo non era felicità, anche se mi aveva sfiorato qualche volta. La felicità se la tira davvero troppo, dovrebbe piantarla di menarsela tanto e abbassarsi un po' anche al livello di noi mortali. Perché non riusciamo mai a comunicare con lei? O forse lo facciamo e non ce ne rendiamo conto.
Il dramma è che quando siamo coinvolti non riusciamo mai a essere obiettivi perché dobbiamo rendere conto prima a noi stessi, che agli altri. E noi, si sa, vogliamo avere sempre ragione.
Diceva che sono pochi, pochissimi i libri che terminano con l'ultima riga, e sono i più crudeli, perché non ti danno il tempo di salutare la storia, i personaggi, di distaccarti con la lentezza e la malinconia che inevitabilmente caratterizzano la fine, quando conti le pagine per vedere quanta storia puoi trascorrere ancora insieme all'autore. Non c'è amore più intimo e incompreso di quello di un libro che ti piace, mi ripeteva, e a me sembrava il discorso di un vecchio.