Scritto da: Giorgio Baiardi
L'abitudine alle cose, ai sentimenti. Spesso la vita ci tiene in catene, tanto che si dimentica quanto importante siano i nostri valori. Troppo spesso ci sentiamo così giù, che la mente si fa un giro in un pozzo profondo, pieno di acqua nera. Io ti penso, sai. Oggi, domani. Con la bocca che ti ha baciato, con le mani che ti hanno conosciuta. E se non si crede più a nulla, è solo perché abbiamo annullato il nostro cammino. Ma tutto intorno rimane uguale, siamo noi cambiati, tanto che non ci accorgiamo di non esserci. E nell'angolo della stanza ti guardo. Sei la stessa di sempre, così bella che il tempo ci passa sopra ignorandoti. Ti guardo, con lo stesso amore, che mi trovo davanti ogni qualvolta penso di lasciarlo. Nella mia segregazione, capisco ora, rimanendo in questa stanza senza il tuo profumo che la inonda, quanto il tuo ricordo sia così completo per l'effigie delle mie emozioni. Il cammino dei nostri cuori, così inesorabile, ci ha annientati con la delusione, la disillusione. Con i mancati attimi. Che tutto è così vuoto. Un cielo vuoto. Un cuore vuoto. Lo sai, quell'immagine che a volte ti viene ancora nei pensieri, non sono io. Perché quello che ero, non sono. Le nostre vite, così sole, senza lacrime... hanno il sapore di una lauta cena, senza cibo. Stringe la mente questa notte, che mi ha in suo potere. Un potere immenso, che rivela il non averti. Eppure, senza malinconia, sento ancora il tuo battito. Ed i ricordi, si fanno bellissimi.

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