Nessuno ha detto che sarebbe stata facile. Così come nessuno ci ha mai parlato della difficoltà della vita, cosa che magari dovrebbe dirti il chirurgo non appena ti tira fuori. Ma forse è meglio così, è giusto così. Lo devi scoprire da solo e devi scalare la vetta senza funi, senza soccorso alpino, senza staff medico che ti aspetta in cima. Da solo. Pensate ai grandi artisti sottopagati: loro creano il marchio e un pagliaccio in giacca e cravatta ci mette sotto la firma, senza sporcarsi le mani d'inchiostro, senza affannarsi, senza sentire la fatica che ti chiama nelle articolazioni, senza sudare. Troppo comodo. Bisogna faticare sodo e non smetterò di farlo adesso. E sembra scontato, forse lo è. Ma bisogna capire che non tutto è dovuto, non tutto è dato. Forse dovrei mettere le mie scarpe in vendita, lasciare che qualcuno le indossi. Ma non servirebbe a far comprendere tutto il cammino percorso. Ma più semplicemente dovrei smetterla di continuare a preoccuparmi degli altri, che si fottano loro con tutto il sistema. Le strade ormai sono invase da automi, da gente senza cuore e prive di razionalità. Preferisco alzarmi su le maniche e continuare a darmi da fare piuttosto che sprecare fiato con gente che ti lascia cadere le braccia.