Scritto da: Cetty Cannatella

L'arcobaleno

Ogni mattina in auto percorro un parco alberato, antica riserva di caccia di un Re. Una montagna alla mia destra sembra mi guardi curiosa... In quel tragitto sola con me stessa, nascono le riflessioni più disparate, oppure canto a squarciagola o anche sottovoce. Stamattina io e Battiato cantavamo all'unisono... (Tutto l'universo obbedisce all'amore ed è in certi sguardi che... si vede l'infinitoooo) e mentre canto, persa nelle splendide parole il parco finisce e sbocco al mare. Il Golfo mi offre ogni mattina uno spettacolo meraviglioso in ogni tempo e stagione. Vedo l'arcobaleno fra il mare e la riserva di Capogallo, dico al giovane che ogni mattina mi vende il giornale: Splendido arcobaleno più in la ha piovuto di certo. Ha piovuto stanotte, mi risponde. Allora con un sorriso e con dolcezza spiego che l'arcobaleno è opera della rifrazione fra i raggi del sole e le gocce di pioggia. Mi sorride felice di aver imparato la nascita dell'arcobaleno. Mi fermo in spiaggia e scatto le foto, voglio mostrarle a chi amo "penso subito". Poi parlo senza rendermi conto: se la gente apprezzasse di più, quanto amore e bellezza c'è in ciò che la natura offre! E l'amore è in tutto questo e oltre l'infinito. All'improvviso mi rendo conto che un uomo è accanto a me, sussulto! Lui mi guarda, sorride timido, ha gli occhi lucidi. Mi dice: ho sentito le sue parole, sà ero qui e guardavo il vuoto perso nei miei problemi... Lei mi ha fatto aprire gli occhi e vedere l'arcobaleno. Mi salutò e andò via. Ed io? Ho ricominciato a cantare "Tutto l'universo obbedisce all'amore".
Composto giovedì 26 gennaio 2017

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