Ora che sono fachiro inconcludente
sulle lastre fredde dell'anima dissolta
_ disciolta è la neve
che nera s'appresta a salire
dai cieli bassi
dai nervi come abissi
dai miei tremori come collassi.
Selenica la mia pelle
trasfigura
s'inserisce a goccia
tra i seni grandi
e le gole arse
e segna ellissi nel tempo futuro
che fa morsa e morde
rigira l'iperbole
a ciò che è stato.
Quanto era vanto essere bella.
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