Si aprono cieli di spensieratezza
in un universo ove non manca la tristezza
e s'illuminano volti
come fossero stelle
e si accendono occhi
mentre brillano comete
tra le più belle.
È l'incanto della fanciullezza
di quella genuina giovinezza
in cui al mondo si da il proprio nome
al sole si lascia l'incanto
la luna diventa pavimento
e si tende la mano
o basta un solo dito
per disegnare l'infinito.
E sono corse abbracciati al vento
mentre i capelli volano in silenzio
e le ginocchia si sbucciano
ridendo
e il cuore si dona
si butta
si tuffa
salta
affanna
si nasconde
e ritorna sudato di felicità
perché lo sguardo rivolto al cielo
diventa il sogno più bello
d'ingenuità
e inciampare
è solo un gioco
come l'alternarsi
del giorno e della notte
del caldo e del freddo
dell'azzurro e del grigio
così si nuota nella tempesta più bella
si supera l'uragano più intenso
si accarezza il deserto
si vola come gabbiano
cadiamo e ci rialziamo
perché la paura più grande
è chiudere gli occhi
e non (poter) sognare.
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