A Pasolini
Eppure io ti conobbi: eri un rilievo,
un sicuro profilo dentro il tempo
avevi mani per ricominciare
e per flettere dentro l'armonia
della creta pesante il tuo respiro.
Perché la corruzione di parole
e della carne dentro il tuo usignolo?
Fu così che rompesti le tue dighe
onnipresente cacciator di frode,
ma niente che scalfisca la parola
lanciata. Nella storia illuminavi
di versi le correnti libagioni
e pur sei grande, ché tu solo il male
hai assunto ad un ruolo di preghiera.
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