Lettera ad un figlio
"Forse è così".
Ne ho preso atto
anche se,
in questo nostro caso,
l'ho fatto senza poi e ancora poi capirci niente.
"È una lontananza come tante,
lunga di tempo ancora più che di distanze".
Forse questo mi sono detto.
"Succede nella vita, passerà".
Ma chissà perché
la vita sembra troppo corta a chi sta bene
e non finisce mai per chi si sputa il sangue.
Io
che la vita passa
forse non l'ho troppo presente,
ma che il dolore resta,
questo sì,
lo sento eccome.
E mi brucia forte,
come la storia della nostra storia.
Non è tanto il distacco.
Basta che non ci pensi,
so che succede a tanti.
A padri e figli,
come nel nostro caso,
a mogli e mariti
ed agli amanti.
Quello che mi brucia forte,
ti dicevo,
è pensare di averne preso atto.
Credere, illudersi, sperare,
e spesso vergognarsi di essere diventato distante,
freddo.
Ma tutto all'apparenza,
perché quello che ho dentro veramente
lo so cos'è e dov'è
ma non voglio sapere.
Composta sabato 11 aprile 2015
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