Alla madre del figlio di un uomo
Fa tardi la sera,
ma la tavola è apparecchiata dal primo mattino.
E sempre per due.
Gli ripete di nuovo
di lavarsi le mani,
ma i giochi si sa
sono duri da lasciare.
Lui a volte le chiede dove è suo padre.
Lei gli ha detto che i bimbi
possono nascere anche senza un papà,
che i papà, volendo, si possono scegliere dopo.
Non se la sentiva di dire
che i bimbi possono anche vivere senza un papà
perché sa che non è vero,
anche se capita.
Sono figli.
Quando lui gli chiede perché quella è una casa
dove non viene mai nessuno gli dice di invitare gli amici.
Ma non lo fa.
Fosse stato anni prima avrebbe detto che aspettava un ritorno.
Ormai non aspetta più né un ritorno né un arrivo.
E forse neppure lo vorrebbe.
Sono loro soltanto la famiglia.
A volte ha pensato che anche un uomo soffre nello stare distante dal figlio
ma ormai è successo.
"Si soffre in una famiglia fatta di due,
ma forse si soffre meglio (non meno)in due che da soli, chissà".
Ma chi potrebbe risponderle
che è vero non farà mai sentire il suo si.
Composta martedì 5 maggio 2015
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